Duecent’anni orsono la famiglia Moris partì dalla Spagna per raggiungere la Maremma toscana, terra divina e di vino: un sogno d’amore s’avverava. Amore fresco e genuino per una terra ancora vergine, appena sfiorata dalla ingombrante presenza dell’uomo eppur ricca di straordinarie risorse naturali che solo mani innamorate avrebbero potuto valorizzare. Amore anche e soprattutto per il vino, che in queste campagne trova il suo ambiente ideale e che per i Moris era già splendida passione. Il racconto dell’azienda è tutto in questa profonda e saggia semplicità che ricorda l’atmosfera oggi tanto rimpianta delle buone cose antiche, fatte con la cura e la dedizione di chi ama ciò che ha scelto di fare: un racconto semplice custodito in ogni bottiglia che l’azienda vi offre.
Da generazioni dedita all’agricoltura, la famiglia Moris è andata sempre più interessandosi e specializzandosi nella viticoltura e ad essa ormai rivolge tutte le sue attenzioni e le sue ambizioni, trovandovi le sue maggiori soddisfazioni. L’estensione attuale dei terreni è di 476 ettari così suddivisi: – Ha. 420 vicino a Massa Marittima (Fattoria Poggetti), di cui 37 ettari di vigneti che si estendono nel comprensorio della denominazione di origine controllata “Monteregio di Massa Marittima”. – Ha 56 in località Poggio la Mozza, di cui 33 ettari di vigneti che si estendono nel comprensorio della denominazione di origine controllata Morellino di Scansano.
Non ci sono segreti né particolari tecnologie nei vini di Moris Farms: «Il segreto – spiega Attilio Pagli – è la qualità dell’uva e la sua pulizia. La parte maggiore del lavoro consiste nella scelta del momento migliore per la vendemmia, che si fa andando in vigneto, prelevando campioni e assaggiando l’uva. Poi la cura che si mette nelle operazioni di scelta e di raccolta consente di fare fermentazioni spontanee, che vengono svolte controllando la temperatura (in alcuni casi è necessario abbassare la temperatura delle uve al loro arrivo in cantina) e gestendo i rimontaggi in modo classico, sulla base dell’annata e delle caratteristiche delle uve. La raccolta viene fatta a macchina, con una vendemmiatrice Pellenc trainata, in modo da avere il prodotto in cantina in tempi brevissimi, e le uve provenienti da ogni vigneto o parcella vengono tenute separate fino alla fine della fermentazione malolattica, quando vengono fatti gli assemblaggi e riempite le barrique».
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