I terreni, circa 4 ettari, sono stati acquistati nel 2002 accorpando più poderi. L’azienda è stata creata con il recupero di campi non coltivati da tempo. I campi sono contigui ad un torrente, la Fossa di Bolgheri, che delimita il podere su un lato. Sul luogo esistevano tre antichi mulini, che originariamente erano i mulini dei possedimenti del Castello di Segalari. Il mulino più antico, denominato Mulino Buselli, presente nel catasto lorenese, risale al 1650, è situato proprio sul torrente ed è stato recentemente restaurato e destinato a cantina vinicola; anche un altro mulino, superiore, è stato restaurato e destinato ad abitazione rurale. I mulini funzionavano con l’acqua che veniva intercettata dal fosso e raccolta nell’antica gora, una specie di vasca, a monte dei due edifici. Sull’altro lato del podere esiste il rudere di un altro antico mulino, posto sotto ad una seconda gora.
FILOSOFIA «Consideriamo il nostro fare un piccolo contributo ad un grande disegno naturale, in questo senso prima di iniziare qualsiasi cosa ascoltiamo la natura, seguiamo i suoi tempi e cerchiamo di muoverci nei suoi ritmi. Non forziamo le viti, lasciamo che si nutrano da sole, affondando le loro radici in cerca di acqua e nutrimenti. Lasciamo che l’uva sia prodotta davvero soltanto dalle viti, capaci di esprimere l’essenza del territorio. Noi ci limitiamo soltanto ad assecondare le energie naturali, non aggiungiamo niente di estraneo, cerchiamo di ottenere dal luogo e dalle viti il vino più sincero e integro. Tutto questo senza pretendere niente di più di quello che la natura può offrire, che è veramente tanto».
L’azienda ha una superficie vitata di 2,7 ettari a 90-120 mt. s.l.m.. I vigneti, allevati a cordone speronato, a Guyot e ad alberello, sono coltivati in modo naturale, con la certificazione biologica di ICEA, e quella biodinamica di Demeter, senza concimazioni chimiche, senza utilizzo di prodotti sistemici, privilegiando la fertilizzazione dei terreni con la pratica del sovescio e con la simbiosi con micorrize. Le vigne sono allevate senza concimazioni organiche, lasciando che da sole trovino le risorse per vegetare autonomamente, producendo uve che sono autentica espressione del territorio. La fermentazione avviene soltanto con i lieviti indigeni dell’uva. Il vino matura in contenitori di cemento, di terracotta ed in botti di rovere da 10 e da 23 ettolitri. La bassa resa ad ettaro (50 quintali), la selezione delle uve e la naturalità delle vinificazioni senza aggiunta di additivi chimici, esprimono e valorizzano nel vino l’unicità del terroir di Bolgheri.
La cantina è stata realizzata nell’antico mulino posto sul torrente, dopo un restauro che ha rispettato la storia dell’immobile e le sue caratteristiche. L’edificio ha le pareti in conci di pietra locale, i solai in legno di castagno ed internamente un grande arco antico in mattoni. Le spesse mura e la vicinanza al torrente garantiscono un ambiente ideale per l’invecchiamento del vino in relazione alla temperatura e all’umidità.
I vitigni a bacca rossa coltivati presenti negli appezzamenti sono Cabernet Sauvignon (44%), Merlot (29%), Sangiovese (13%), Petit Verdot (11%), Syrah (3%). I vitigni a bacca bianca sono Vermentino (93%) e Manzoni Bianco (7%).
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