Domaine Richard Rottiers – Romanèche-Thorins – Beaujolais · FRANCIA

Il Domaine è stato creato nel 2007, riprendendo il lavoro in 3 ha di vigne dove le piante avevano un’età variabile dai 40 agli 80 anni e vinificando la varietà più rappresentativa (Gamay) del territorio unico di Moulin à Vent. Ad oggi l’azienda conta 5 ha ed ha iniziato la conversione al biologico nel 2012. Il Domaine Richard Rottiers ha sede nel comune di Romanèche-Thorins ed è nato grazie all’incontro del proprietario con la sua futura moglie Corinne e la conseguente scoperta della storia, l’evoluzione e il potenziale di un terroir così affascinante. Prima di avviare la sua azienda in questa zona Richard Rottiers ha viaggiato in diversi paesi e zone del mondo per acquisire quanta più conoscenza possibile, tra le quali Chablis e Gaillac, Nuova Zelanda e Sud Africa.
LE VIGNE. Tutti i lavori in vigna mirano ad ottenere dei grappoli sani e perfettamente maturi al momento della vendemmia, nel completo rispetto del suolo e dell’ambiente. L’impianto ad alberello con 6/8 gemme permette di controllare le rese. La potatura verde di primavera permette l’areazione dei grappoli in modo da evitare rischi di muffa. I terreni sono lavorati in maniera tale da evitare che l’erba entri in competizione con le viti e per incoraggiare le radici a scendere in profondità nel suolo. I trattamenti delle malattie della vigna vengono realizzati con metodi biologici e l’efficacia di questi trattamenti viene rafforzata dall’aggiunta di tisane ed estratti di piante. La vendemmia è manuale ed ogni grappolo viene selezionato rigorosamente in vigna per non avere altro che il meglio dal raccolto.
LA CANTINA. Il Domaine vinifica separatamente ogni parcella così da poter adattare la vinificazione in funzione di ogni micro-terroir. La vinificazione è tradizionale, di tipo semi-carbonica, e utilizza delle tecniche di estrazione dolci, rimontaggi e délestage. La temperatura della fermentazione alcolica è mantenuta ad un livello medio, con l’obbiettivo di esaltare i profumi fruttati della fermentazione; i tannini sono naturalmente ben presenti. Dopo la pressatura i vini sono trasferiti in vasche d’acciaio e/o grandi botti di legno per la fermentazione malolattica e l’affinamento, da 6 a 10 mesi per il Moulin à Vent classico e da 10 a 12 mesi per il Moulin à Vent “Champ de Cour”.
L’A.O.C.  Moulin à Vent è stata creata nel 1924, ma le vigne sono presenti sui pendii di queste colline fin dal primo secolo e dall’invasione romana. Nel quindicesimo secolo un mulino è stato eretto alla sommità della collina che sovrasta Romanèche-Thorins. È ancora oggi il simbolo maestoso di questa appellazione. Orientate a Est e Sud-Est, le vigne godono di una luce solare ottima, beneficiando dei raggi del mattino. Il suolo è composto da granito friabile, di colore rosa. Il vigneto di Moulin à Vent è in effetti posizionato sul bordo orientale del Massiccio Centrale che deriva da pieghe erciniche (era primaria, circa 250 milioni di anni fa).
Le radici delle viti si insinuano in questa roccia decomposta per cercare elementi minerali arrivando fino alla roccia madre. È qui che si ritrova il famoso filone di Manganese che dona gli aromi tipici di Moulin à Vent, che sono la violetta o il fiore di Iris. Questo minerale è stato estratto in questi luoghi fino all’inizio del ventesimo secolo e inviato poi tramite la Saone fino a Lione per essere trasformato in leghe di metallo. Questi suoli poveri permettono di limitare il vigore e soprattutto la fertilità del vitigno Gamay, punto essenziale per ottenere un raccolto di qualità.
Per riassumere, questo terreno permette di amplificare il potenziale aromatico del Gamay. Ogni anno le analisi dei mosti mostrano che in rapporto alle zone circostanti, è a Moulin à Vent che il tenore di polifenoli è più alto. In ragione di questo tipo di suolo e microclima, l’affinamento in bottiglia di un Moulin à Vent è assai particolare: a seguito di qualche anno di affinamento si dice che il vino “pinote”, vale a dire che prende degli aromi del Pinot Nero.